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Immagine del redattoreJohann Merrich

Ma cosa c'entra lo spazio con la storia della musica elettronica?

Aggiornamento: 9 gen 2021

Grazie alle molteplici connessioni con le università statunitensi e alla pressante necessità di evoluzione tecnologica spinta dalla corsa allo spazio, sin dalla nascita delle prime missioni spaziali non era affatto strano trovare i futuri eroi del sintetizzatore impiegati presso l'agenzia aerospaziale americana.




Se pensi che il mondo della musica elettronica si leghi alle esplorazioni spaziali solo grazie alle colonne sonore dei film di fantascienza, ebbene: dovrai ricrederti!

Qualche esempio concreto?



1


Padre dei celebri sintetizzatori prodotti dalla sua ARP Instruments & Co, Alan Robert Pearlman realizzò per la NASA i sistemi di amplificazione per le capsule dei programmi Gemini e Apollo.


Pearlman fu da sempre affascinato dal mondo dello spazio e della fantascienza e proprio un modello di ARP sarà il mezzo di comunicazione impiegato dagli umani per relazionarsi con gli alieni nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo.



2


Inventore degli osannati sistemi Buchla, Donald Buchla fece parte di diversi progetti della NASA e partecipò alle prime indagini sulle radiazioni della fascia di Van Allen valutando persino l'eventuale possibilità di inviare nel futuro delle scimmie su Venere.


Durante il suo periodo di impiego all'agenzia aerospaziale americana entrò in contatto con i primi astronauti e iniziò a sviluppare l'interesse verso un tema che non avrebbe mai più abbandonato: la comunicazione tra uomo e macchina.




3


Laurie Spiegel fu incaricata dalla NASA di realizzare una sonorizzazione ispirata al trattato Harmonices Mundi di Keplero e oggi il suo brano Kepler's Harmony of the Worlds è diretto verso la costellazione di Ofiuco e si trova a 21 miliardi di chilometri dalla Terra, incluso nel Golden record a bordo della sonda Voyager 1.


Se vuoi meravigliarti ancora un po', sappi che il 28 novembre 2017 i propulsori della Voyager 1 si sono riaccesi dopo 37 anni di inutilizzo (a 21 miliardi di chilometri dalla Terra...). E hanno funzionato alla perfezione.




Un po' come accade per la musica elettronica, quando si parla di spazio, astrofisica e storia dell'astronomia, si tende non considerare l'esistenza dei preziosi contributi delle donne.



Certamente, alcuni nomi suonano oggi familiari – dalla più recente Samantha Cristoforetti a Valentina Tereskova, la prima donna nello spazio – ma non rammentiamo mai figure fondamentali per la costruzione delle conoscenze come Henrietta Swan Leavitt che, nel 1902, divenne sovrintendente del progetto Draper. Dopo aver studiato migliaia di stelle variabili nelle Nubi di Magellano, Leavitt giunse alla formulazione di un metodoessenziale per determinare le distanze delle galassie, metodo che cambiò radicalmente la nostra visione dell'Universo. Come da copione, purtroppo Leavitt morì prima che a qualcuno venisse in mente di conferirle il Nobel...




 

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Per saperne di più:


Il libro consigliato:

Trevor Pinch, Frank Trocco, Analog Days: the Invention & Impact of the Moog Synthesizer, Harvard University Press, 2004 [principale fonte di questo articolo]



Letture nel web:


 



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