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Delia Derbyshire & Unit Delta Plus

Aggiornamento: 19 feb 2021

In moltissimi ormai conoscono il nome e le gesta di Delia Derbyshire, compositrice e matematica impiegata al BBC Radiphonic Workshop che nel 1963 segnò il corso della musica elettronica con l'arrangiamento e l'incisione della sigla del telefilm sci-fi Doctor Who, creata tramite l'impiego di oscillatori ed editing dei nastri magnetici. Non tutti però conoscono la sua attività all'interno di Unit Delta Plus.



Unit Delta Plus è stato un gruppo di produzione elettronica nato in Inghilterra nel 1966 grazie all'unione di Peter Zinovieff (patron degli EMS), Derbyshire e Brian Hodgson (sue furono le sonorità espressive dei Dalek, ottenute per mezzo della distorsione di voci tramite ring modulator, così come la resa dei suoni delle pistole laser ricavati dal prototipo del Putney VCS1).


La Unit Delta Plus aveva come scopo la realizzazione produzioni ed eventi dedicati alla nuova arte promuovendo l'impiego dell'elettronica nella televisione, nel cinema e nella pubblicità. L'associazione aveva sede nello studio di Zinovieff e poteva avvantaggiarsi delle esperienze che Hodgson e Derbyshire avevano accumulato al Radiophonic Workshop.





La Unite Delta Plus passò alla storia per aver organizzato quello che, per loro stessa ammissione, fu considerato il primo concerto di musica elettronica in Gran Bretagna, allestito il 10 settembre del 1966 al Watermill Theatre, vicino a Newbury. Il programma cartaceo distribuito durante la serata può essere interpretato come una sorta di manifesto della UDP, impegnata nell'educazione all'ascolto del grande pubblico:

"La musica elettronica è realizzata registrando su nastro magnetico oscillazioni prodotte elettronicamente che possono essere ascoltate sotto forma di suoni grazie ai diffusori. Il compositore ha il controllo completo di tutti i parametri come pitch, timbro, ampiezza, durata, intervalli di tempo, riverbero, eco e via dicendo.
Anche dopo aver attuato una scelta su questi parametri, si possono controllare ancora filtri, cambi e persino la probabilità (in senso matematico) in cui essi possano manifestarsi. Voci o altri suoni naturali possono essere utilizzati in concomitanza di suoni elettronici. Il prodotto finale è un nastro fatto suonare per mezzo di un registratore (o più nastri fatti suonare da più registratori); i suoni possono essere uditi dai diffusori. Questa è la nostra performance e praticamente non è mai esistito prima (in Inghilterra) uno spettacolo live di questo tipo.
Esiste una radicale differenza tra un concerto di musica elettronica e una performance live realizzata da un musicista tradizionale. Il nostro metodo di composizione dipende interamente dal compositore che ha libertà di scelta del suono. In questo concerto la scelta è caduta in una tipologia che spazia da una struttura pop e più convenzionale di scala e ritmo fino a Random Together, brano che invece è non-convenzionale nella sua struttura".

Nel corso di quella storica serata, Derbyshire, Hodgson e Zinovieff si alternarono sul palco in varie formazioni: Derbyshire propose Amor Dei, pezzo commissionato dal BBC Third Program e basato sulla manipolazione di incisioni di parti vocali; Moogies Bloogies, canzone electronic-pop con testo di Anthony Newley, e Pout-pourri, misto di brani creati dall'autrice per la BBC.





Brian Hodgson si esibì con Fragment, dialogo parlato illustrato da suoni elettronici commisti a suoni della vita di tutti i giorni, mentre Peter Zinovieff presenta due composizioni: Agnus Dei, per voce e suoni elettronici, e Tarantella. A concludere la serata è Random Together, brano a cura di Zinovieff e Derbyshire, suddiviso in tre parti: la prima e l'ultima ospitano proiezioni luminose architettate da alcuni membri dello Hornsey College of Art, mentre la sezione centrale, derivata musicalmente dalle altre due, viene fatta ascoltare al buio. In Random Together il metodo probabilistico determina i livelli di riverbero, il mix dei suoni e il loro essere stati registrati in una o più tracce.




Nell'unico anno della sua esistenza, le attività di Unit Delta Plus proseguono in varie direzioni: i tre realizzano una traccia per una pubblicità della Philips, solo incarico commerciale andato a buon fine, e lavorano alle musiche del Macbeth inscenato dalla Royal Shakespeare Company nel celebre teatro di Stratford-upon-Avon.


Nel dicembre del 1966, Douglas Binder, Dudley Edwards e David Vaughan, designer conosciuti con l'acronimo BEV, decisero di organizzare un festival al Roundhouse Theatre, un capannone dismesso delle ferrovie londinesi. BEV erano tra i maggiori esponenti dell'arte figurativa psichedelica, noti per le decorazioni del "Magic Piano" di Paul McCartney e per le loro automobili dipinte con il tipico stile hippy, come la Buick che compare nella copertina di Sunny Afternoon dei Kinks. Dudley ed Edwards erano grandi amici di McCartney, tanto da avergli ornato le pareti del salotto di casa con uno dei loro murales; proprio questo legame porterà il Beatle a esibirsi sul palco del The Million Volt Light and Sound Rave nel febbraio del 1967 con la misteriosa Carnival of Light, composizione per nastri magnetici realizzata dalla band su idea di Paul durante una pausa dalle registrazioni di Sgt. Pepper. La Unit Delta Plus fu invitata a prendere parte alle due serate del Million Volt, accadimento psichedelico che mirava alla totale saturazione dell'esperienza audio visiva immerso nel clima della swinging London.


Benché condividessero l'amore per le nuove sonorità, Zinovieff, Derbyshire e Hodgson avevano personalità molto differenti e tali discordanze non tardarono a manifestarsi: gli interessi di Zinovieff erano concentrati nell'esplorazione delle potenzialità della tecnologia nell'elettronica; la musica per gli spot e la pop music non suscitavano in lui la minima attrazione tanto che la visita di McCartney agli studi di Putney lo lasciò alquanto indifferente, a dispetto di quanto accadde con la venuta di Stockhausen.


Derbyshire era invece attratta dalle infinite declinazioni della musica elettronica; lavorando alla BBC, la commercializzazione del suono era il suo pane quotidiano e non disdegnava dunque collaborazioni con artisti della scena pop: frequenta i Beatles, con i quali discute un intervento sonoro mai realizzato, i Pink Floyd e Yoko Ono, per la quale produrrà la colonna sonora di un film-performance.


L'avventura del leggendario trio inglese ha termine in quel 1967, dopo una disastrosa performance al Royal College of Art di Londra. Nonostante la rottura professionale, i tre rimarranno amici e continueranno a frequentarsi per molti anni. Delia contribuirà a promuovere le invenzioni della EMS portando agli studios i Pink Floyd al completo, inaugurando così il sodalizio della band con la storica marca inglese.




 

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